In questa serie di articoli, l’esperta di metodologie di insegnamento linguistico Chiara Bruzzano, dell’Università di Leeds, risponde alle domande dei docenti. Se ti stai preparando per la classe di concorso di lingua inglese AB24, AB25 o B02, i nostri articoli potranno esserti utili nella tua preparazione al concorso ordinario e straordinario abilitante.
Di quale parte di programma parliamo?
Nel nostro articolo di oggi, ci concentriamo su questa parte del programma di concorso:
conoscere gli approcci e le diverse metodologie di insegnamento linguistico, le tecniche e le attività per il raggiungimento di diversi risultati di apprendimento in relazione ai bisogni dei soggetti che apprendono e ai contesti di apprendimento diversi nella scuola secondaria di secondo/primo grado
Quando si parla di “bisogni dei soggetti”, uno dei punti principali da trattare è proprio il livello di autonomia e responsabilità che avranno gli studenti nella nostra pratica didattica.
Didattica teacher centered: un modello superato
Ricordi quando a scuola facevi la cosiddetta “lezione frontale”? La/il docente spiegava, interrogava e decideva in toto i contenuti da trattare. Questo è un esempio tipico di lezione “teacher centered”, o centrata sul docente.
Si intuiscono facilmente gli svantaggi di questo tipo di lezione:
- L’apprendimento è perlopiù deduttivo
- Lo studente non è stimolato a contribuire in maniera creativa al suo apprendimento
- C’è poco spazio per personalizzare e individualizzare l’apprendimento in base ai diversi bisogni e alle preferenze degli studenti
- Gli studenti partecipano poco e rischiano di cadere nella noia, con ripercussioni sulla loro motivazione e, nel caso peggiore, un senso di “rifiuto” per la materia
Didattica learner centered: lo studente al centro
Alla luce degli svantaggi elencati sopra, non stupisce quindi che la teoria metodologica si sia spostata uniformemente su un modello learner centered (centrato sullo studente).
Il modello learner centered si rifà, tra le altre, alla teoria del Costruttivismo, che enfatizza il ruolo cruciale del discente nel costruire conoscenze nuove integrandole con conoscenze pregresse e con le sue esperienze nel mondo circostante.
Nella didattica learner centered, lo studente ha quindi più responsabilità per il suo apprendimento. Il docente lo incoraggia a sviluppare la sua autonomia nell’apprendimento. Questo è particolarmente importante nel momento storico attuale, in cui molte delle attività svolte dai nostri studenti sono online, in modalità asincrona. Facilitare l’autonomia e il senso di responsabilità per il proprio apprendimento è uno dei precetti centrali per la didattica blended e la didattica a distanza.
Inoltre, la didattica learner centered presta attenzione ai bisogni specifici degli studenti: così, la stessa attività può essere modificata per uno studente disgrafico e per uno studente dislessico. In questo modello di didattica, il docente abbandona il tradizionale ruolo di autorità e assume un ruolo di facilitatore, guidando i discenti in maniere diverse a costruire le loro conoscenze.
La didattica learner centered si articola anche in forme nuove di valutazione. In essa, infatti, sono più comuni la valutazione tra pari e l’autovalutazione (di cui parliamo più nel dettaglio in questo video).
Quali metodi sono teacher centered e quali learner centered?
Quando rispondiamo alle domande dei concorsi, dobbiamo mostrare di comprendere i motivi per cui la didattica learner centered è efficace. In questo senso, potrebbe anche essere necessario distinguere in questo senso i metodi di insegnamento linguistico storici di cui abbiamo parlato nel nostro articolo precedente.
Task di riflessione
Ripensa ai metodi di insegnamento linguistico storici di cui abbiamo parlato e che sono riassunti nell’immagine qui sotto. Quali ti sembrano learner centered e quali invece più teacher centered?
Puoi trovare la risposta alla domanda nel nostro video di Q&A qui sotto:
Attenzione: come spiego anche nel video, non si può dire al 100% che un metodo sia teacher o learner centered. Diverse variabili entrano in gioco e potrebbero cambiare la risposta; inoltre, i metodi di insegnamento linguistico non si intendono come ricette totalmente prescrittive. Di conseguenza, un metodo come il Total Physical Response, che di primo acchito sembrerebbe essere totalmente nelle mani dell’insegnante (che dà “ordini” in lingua straniera), può rivelarsi learner centered se, per esempio, il docente dà agli studenti la possibilità di condurre parti della lezione!
Conclusione
Ora che hai avuto modo di riflettere su questi due tipi di didattica, quale ti sembra quella più comune? Secondo te, quale aspetto della didattica learner centered è il più importante per condurre lezioni efficaci? Faccelo sapere nei commenti!
Vuoi scoprire di più? Nella didattica centrata sullo studente, sono di fondamentale importanza l’individualizzazione e la personalizzazione (che sono due processi distinti). Parliamo nel dettaglio di entrambi e di come attuare una didattica learner centered nella scrittura di unità didattiche nel nostro corso Designing Activities and Lessons in inglese, che puoi provare gratuitamente:
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